Impresentabili: bisogna andare avanti! – Lettera aperta a Raffaele Cantone

(ANSA) ROMA, 6 GIU – “Sugli impresentabili bisogna andare avanti, non tornare indietro: la politica deve avere piu’ coraggio, ma intanto bisogna riconoscere che la strada e’ giusta”. Lo scrive in una lettera aperta al presidente dell’Anticorruzione Raffaele Cantone, il deputato Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Antimafia e Giustizia. Il Codice di autoregolamentazione approvato in Commissione Antimafia il 23 Settembre all’unanimita’ da tutti i partiti presenti, secondo il deputato dem, “serve a piantare alcuni paletti. Primo: dalla selezione della classe dirigente dipende gran parte dell’esito del contrasto a mafia e corruzione nel nostro Paese. Secondo: il processo che porta a questa selezione ha molti attori, diversi tra loro, cittadini e partiti sono i principali, ma non gli unici. Esiste un interesse pubblico in questo processo che chiama l’intervento dello Stato a supporto di quanto devono fare partiti e cittadini: questo e’ il senso della Legge Severino, per esempio”. Ma in che modo, si chiede Mattiello, lo Stato e’ legittimato ad intervenire in questo processo? “Soltanto certificando a valle le condotte penalmente rilevanti, riscontrate da uno o piu’ gradi di giudizio”. Insomma, “cosi’ come siamo consapevoli che l’intero sistema della prevenzione va rivisto e migliorato, ma non rottamato, cosi’ credo dovremmo essere consapevoli che il sistema di prevenzione messo in piedi dalla Commissione Antimafia per evitare che persone pericolose per le istituzioni, possano entrarci, vada sottoposto a riflessione e miglioramento. Ma non rottamato!”. “I partiti e i cittadini conservano poi tutta la propria autonomia e responsabilita’ di giudizio, perche’ la prevenzione attivata dallo Stato non esime nessuno da un ulteriore giudizio di opportunita’, in questo – riflette Mattiello – avete senz’altro ragione tu e Saviano quando avvertite del rischio che fermandosi alla formalita’ dello strumento di prevenzione, si dia il semaforo verde a tutti gli altri. Ma appunto: il bisogno di fare meglio, non deve tradursi nel rischio di tornare indietro. Procedendo su questa strada infatti ci si imbattera’ presto in un’altra, antica, sfida: la normativa sul conflitto di interessi”. (ANSA)

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