Basta offese a Maria Antonietta Cacciola

(ANSA) ROMA, 4 MAG – “Qualcuno
spieghi al titolista del Corriere della Sera la differenza tra pentiti e
testimoni di giustizia”: lo afferma il deputato Pd Davide Mattiello, componente
della Commissione Antimafia in cui coordina il V Comitato sui testimoni di
giustizia, i collaboratori e le vittime di mafia, in relazione all’articolo di
Bianconi sul Corsera di oggi che ricostruisce la drammatica vicenda di Maria
Concetta Cacciola. “Un articolo importante – lo definisce Mattiello – perche’
non deve abbassarsi mai l’attenzione nei confronti di chi in contesti
difficilissimi preferisce la legge dello Stato alla legge dei clan. Ma il
titolo dell’articolo – osserva l’esponente del Pd – e’ una offesa: Maria
Concetta non era una pentita, cioe’ una collaboratrice, era una testimone, cioe’
una persona che senza aver mai preso parte alla commissione di delitti di
‘ndrangheta orditi dalla famiglia alla quale apparteneva, decide di rompere e
di raccontare tutto quel che sa. L’onore di Maria Concetta Cacciola e’ gia’
stato vilipeso dai familiari e dai sodali di questi che hanno cercato di
accreditare la versione del suicidio e far passare Maria Concetta come una
povera pazza, massima attenzione allora a non aggigere offesa a offesa”. “La
proposta di legge di riforma della materia sulla tutela dei testimoni di
giustizia sulla quale stiamo lavorando in Commissione Antimafia – conclude
Mattiello – servira’ anche a ribadire nella maniera piu’ chiara e concreta la
distanza tra testimoni e collaboratori”.

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