(ANSA) – ROMA, 10 MAR – “Mi chiedo se la scelta di Amedeo Matacena di restare a Dubai non dipenda dalla paura di fare una brutta fine, tornando in Italia”. A sostenerlo e’ il deputato dem Davide Mattiello, componente delle Commissioni Antimafia e Giustizia, che “lega” in qualche modo la vicenda della latitanza dell’ex deputato di Forza Italia Matacena, condannato in via definitiva a tre anni per concorso esterno in associazione mafiosa e latitante da tempo negli Emirati Arabi, alle rivelazioni a sorpresa del collaboratore Nino Giuffre’ che ha gettato nuove ombre sull’omicidio di Luigi Ilardo, il confidente assassinato il 10 maggio del ‘96 a Catania, dopo aver portato gli investigatori ad un passo proprio dal covo di Provenzano. “Le dichiarazioni di Giuffre’, un tempo braccio destro di Provenzano, oggi collaboratore di giustizia, che ieri nel carcere di Rebibbia ha deposto nell’ambito del processo di appello sul mancato arresto di Provenzano nel 1995, imputati gli ufficiali del Ros Mori e Obinu, sullo sfondo l’omicidio di Ilardo – spiega Mattiello – mi fanno pensare ad Amedeo Matacena, che continua a stare latitante a Dubai. Sulla pelle delle persone che detengono informazioni dirimenti, si giocano partite molto complesse, ieri come oggi, ecco perche’ e’ urgente riportare Matacena in Italia sotto la miglior tutela possibile, cosi’ come e’ importante dare corso all’impegno gia’ annunciato dalla Commissione Antimafia sul circuito del 41 bis”. Nei giorni scorsi, la presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi ha ribadito l’intenzione della Commissione di fare un giro nelle carceri per vedere se e come viene applicato il 41 bis, ovvero il carcere duro. (ANSA)