(ANSA) ROMA, 25 FEB – “La relazione annuale
della DNA presentata ieri dal Procuratore nazionale Antimafia Franco Roberti,
dedica un’attenzione specifica alla caratura criminale di Amedeo
Matacena”, sottolineando come la sua collusione con la cosca Rosmini di
Reggio Calabria, che gli e’ costata la condannato in via definitiva per 416
bis, fosse la punta dell’iceberg. “Matacena infatti – fa notare
l’esponente Dem – non era soltanto il referente politico della cosca Rosmini,
ma garantiva gli interessi di tutte le famiglie che contano nel Reggino. Su chi
abbia favorito l’inizio della latitanza di Matacena a Dubai e’ in corso un
processo, istruito dalla DDA di Reggio Calabria, col quale e’ bene non
interferire, ma la politica ha il dovere di rimediare subito agli effetti
prodotti da questa vasta, altolocata, efficiente rete di complicita’, che si e’
subito attivata per proteggere Matacena”. E’ compito della politica
italiana, spiega Mattiello, riportare in Italia Matacena, perche’ possa
scontare la pena, “ma soprattutto mettersi a disposizione della
magistratura italiana”. Nelle prossime settimane dovrebbe esserci il
secondo, decisivo, round tra il Governo italiano e quello emiratino, per la firma
del trattato di cooperazione giudiziaria: “auspico che non ci siano piu’
ritardi. Resto convinto che la normale cortesia diplomatica tra due Paesi come
Italia ed Emirati, che tanti affari hanno in comune, sarebbe dovuta gia’
bastare per ottenere l’estradizione di Matacena, ma purtroppo cosi’ non e’
stato. Mi rivolgo al Ministro Orlando e al Presidente del Consiglio Renzi:
l’Italia – conclude Mattiello –
riparte contrastando la corruzione in ogni sua forma e l’impunita’ dei potenti
ne e’ una manifestazione particolarmente odiosa”
(ANSA) – ROMA, 25 FEB – Sulla latitanza di Amedeo
Matacena a Dubai, ormai da oltre un anno e mezzo, e condannato in Italia in via
definitiva per associazione di tipo mafioso, la vicesegretaria del Pd Debora
Serracchiani, durante il Forum all’ANSA ha detto che “al centro c’e’ il
tema dei trattati bilaterali, su questo l’Italia deve fare molto e il ministro
della Giustizia Andrea Orlando ha particolarmente a cuore l’attenzione a questo
argomento”. “Su questo l’Italia deve fare molto – ha spiegato
Serracchiani – e lo abbiamo constatato anche sul sovraffollamento delle
carceri: alcuni dei problemi che abbiamo, in particolare per quanto riguarda i
detenuti stranieri, sono dovuti al fatto che non avendo accordi bilaterali con
i Paesi di origine e’ difficile gestire la permanenza di questi detenuti. E
questo vale anche per chi e’ a piede libero o latitante”
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