(ANSA) ROMA, 22 GEN – La disponibilita’ economica del Servizio Centrale di Protezione, che si occupa dei testimoni di giustizia e del collaboratori di giustizia, in tutto circa 6000 persone, e’ stata ridotta di circa 25 milioni di euro per il 2015. A darne notizia e’ il deputato Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Giustizia e Antimafia e coordinatore, per la Commissione Antimafia, del gruppo di lavoro sui testimoni di giustizia. “Sono soldi – spiega il deputato dem – che servono a tutelare persone che hanno scelto di affidarsi allo Stato per fare giustizia. Non capisco e mi preoccupa molto questa piega: dalla qualita’ del Servizio di Protezione dipende la sostenibilita’ di queste scelte, che sono sempre traumatiche per chi le fa. Eppure – fa notareMattiello – i bilanci del Servizio centrale di protezione sono stati risanati negli ultimi anni, grazie al rigore e alla oculatezza di chi ne ha la responsabilita’. Per altro la scelta specifica nell’allocazione delle risorse all’interno della organizzazione del ministero dell’Interno non dipende dal legislatore, che con la Legge di Stabilita’ si occupa della distribuzione generale tra i ministeri. Quindi una valutazione del Ministro. Perche’? Possibile che il ministro Alfano non possa risparmiare su altro?”. “Intanto le piu’ recenti collaborazioni, come quella di Vito Galatolo nell’ambito di Cosa Nostra, che ha rivelato i piani per uccidere Di Matteo, ma anche di Gianni Cretarola, che racconta un pezzo di ‘ndrangheta a Roma, che va a braccetto con il sistema di Mafia Capitale, non dovrebbero lasciare dubbi sull’importanza di questo strumento”, conclude Mattiello. (ANSA)