Il nuovo reato di auto-riciclaggio deve colpire chi evade le tasse, perché bisogna colpire la condotta più odiosa e dannosa per l’economia. Chi froda il fisco e poi impiega il tesoretto così accumulato per fare affari, colpisce gravemente e doppiamente il nostro Paese: prima perché non contribuisce con le tasse al mantenimento dei servizi pubblici, venendo meno al dovere di solidarietà cui siamo tutti tenuti dalla Costituzione, poi perché entra in maniera sleale nel mercato, distorcendo la concorrenza. Infatti l’imprenditore che prima evade e poi investe ciò che ha evaso, sfrutta un vantaggio competitivo illecito che danneggia l’imprenditore onesto, che avendo pagato le tasse, non ha gli stessi soldi da investire. Ecco perché la fattispecie del reato di auto-ricilaggio va modificata. Il Ministro Orlando sappia di poter contare sull’appoggio di chi è convinto che in questo Paese evasione fiscale, corruzione, traffici illeciti e rapporto tra politica e mafie rappresentano la zavorra più grave che affonda l’economia e la qualità della vita