Sulle ragioni di Di Matteo

Il dott. Di Matteo ha ragione sulla questione centrale che pone: oggi c’è chi ha interesse a dare un peso eccessivo ad alcuni aspetti della vicenda Scarantino, per metterne altri in ombra. Una specie di depistaggio della attenzione di massa. E’ vero: esiste la questione di chi e quando si è accorto o no che Scarantino fosse una fonte in gran parte inquinata e su questo punto vale senz’altro la precisazione nuovamente fatta dal dott. Di Matteo su cosa sia successo a tal proposito già nel Borsellino bis e nel Borsellino ter, l’unico seguito interamente dal dott. Di Matteo, cioè a prescindere da ciò che dirà 10 anni dopo Spatuzza. Ma è vero e ha ragione su questo Di Matteo, che altre questioni rischiano di restare schiacciate e rimosse: Scarantino venne “imboccato” nell’estate del ’92 probabilmente anche con informazioni fondate, perché e da chi? Nessuna risposta è più possibile dopo le recenti archiviazioni? Le dichiarazioni di Cancemi già nel ’96 avevano indicato la pista delle relazioni tra mafia e la politica nel combinare le stragi, pista che poi riprenderà Spatuzza nel 2008 e più recentemente lo stesso Graviano, intercettato in carcere. Questa pista per altro mi pare essere quella sistematicamente battuta e illuminata dalla DNA nel periodo in cui venne presieduta da Grasso: faccio riferimento ai diversi atti di impulso che tra il 2007 e fino al 2012 vennero inviati alle varie Procure che indagavano sul periodo stragista. Oggi in particolare la DDA di Reggio Calabria che nel mese di Luglio ha ottenuto la OCC nell’ambito della operazione ‘ndrangheta stragista pare quella che, insieme alla DDA di Palermo, stia cercando di sviluppare questa pista. E’ una pista scomoda, inquietante, che dovrà passare al vaglio del giudizio dei Tribunali, ma è una pista necessaria. In tal senso sono anche soddisfatto di avere appreso che l’Ufficio di Presidenza della Commissione Parlamentare ha accolto la mia proposta di raccogliere la documentazione legata a Giovanni Aiello. Dove non arriverà la verità giudiziaria, almeno potrà arrivare quella storica.