“Dice bene don Ciotti e davvero non si capirebbe il contrario”. Così il deputato Pd Davide Mattiello, relatore del Codice Antimafia durante la prima lettura alla Camera e in attesa dell’approvazione definitiva, dopo che don Luigi Ciotti ha affermato oggi che “bisogna che il Codice antimafia passi in fretta”.
“Già la famosa 109 del ’96 doveva prevedere l’utilizzo sociale dei beni confiscati ai mafiosi e ai corrotti, ma così non passò. Dopo 20 anni – spiega Mattiello – siamo ad un passo dal risultato attraverso la riforma del Codice Antimafia, che nel nuovo articolo 1 prevede questa estensione, in una maniera seria, che nulla cambia rispetto al criterio della ‘abitualità’, perché fotografa un’altra situazione, purtroppo sintomatica di una certa evoluzione del crimine organizzato: quella di chi si associa per adoperare la corruzione come pass per penetrare nella Pubblica amministrazione, dirottandone le decisioni”.