Operazione Babylonia e Codice Antimafia

L’operazione Babylonia conferma che sarebbe un delitto sabotare il Codice antimafia. In questa nuova eccellente operazione della DDA di Roma con Carabinieri e Guardia di Finanza, sono stati anche sequestrati con decreto del Tribunale di Roma-Sezione misure di prevenzione, bar, ristoranti, pizzerie e sale slot, e di immobili, rapporti finanziari/bancari, auto e moto, società, quote societarie. Tutto questo ben di Dio andrà gestito, intanto per preservarlo durante le fasi di verifica delle condizioni che potranno o meno condurre dal sequestro alla confisca e successivamente per utilizzarlo al meglio come risorsa pubblica una volta definitivamente confiscato. La riforma del Codice Antimafia, il potenziamento della Agenzia Nazionale per i beni sequestrati e confiscati, le regole più stringenti relative al rapporto tra Giudice delegato e amministratore giudiziario, si sono rese necessarie proprio perché dopo il 2011 innumerevoli sono stati i fallimenti. Non ce lo possiamo più permettere. Mi auguro che il MEF dia tutta la collaborazione possibile per risolvere gli ultimi problemi di copertura per garantire che il personale dell’Agenzia possa essere effettivamente implementato sia quantitativamente, sia qualitativamente come il Parlamento vuole che sia. Interessanti le parole del dott. Prestipino sulla scarsità di imprenditori sottoposti ad usura od estorsione disposti a collaborare: c’è sicuramente un problema culturale profondo, ma c’è anche bisogno di rendere le norme a tutela di chi denuncia più efficaci e rassicuranti. Penso alla riforma della ’44 del 99 che abbiamo cominciato ad analizzare alla Camera in Commissione Giustizia

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