Una vergogna che gli Emirati Arabi siano una zona franca

(ANSA) ROMA, 18 MAR – “E’ inaccettabile il continuo slittamento del Trattato di cooperazione giudiziaria tra Emirati e Italia”. A sostenerlo e’ il deputato Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Giustizia e Antimafia. “Non bastasse la spudorata latitanza di Amedeo Matacena che e’ a Dubai da tre anni nonostante una condanna definitiva per concorso in associazione mafiosa – osserva Mattiello -, non bastasse la confermata presenza di altri personaggi richiesti dalla giustizia italiana come Andrea Nucera, o l’inchiesta della Dda campana sul riciclaggio internazionale, si aggiungono pure i fatti di cui da’ conto la stampa oggi, relativi alla vicenda Vatileaks, a confermare quanto sia comodo avere un Paese come gli Emirati Arabi, grande alleato commerciale, che resti una zona franca sul piano giudiziario. E’ una vergogna!”. Per Mattiello “e’ uno schiaffo a quanti cercano di contrastare il crimine organizzato e mafioso in casa nostra. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha fatto bene, procurando la firma del pre-trattato il 16 settembre 2015 ma da allora e’ buio totale, fino al paradosso di vedere il pre-trattato arrivare fin sul tavolo del Consiglio dei ministri due settimane fa, salvo poi vederlo sfilare all’ultimo momento per ulteriori approfondimenti di cui non e’ stato dato conto”. (

Trattato Italia-Emirati: fumata nera: un peccato..

(ANSA) ROMA, 3 MAR – “Il Governo negli ultimi due anni – prosegue Mattiello – ha impresso una svolta significativa a questa questa questione, ma ancora insufficiente: peccato, perche’ investigatori e magistrati continueranno a sbattere contro un muro. Lo stesso procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Franco Roberti solo ieri, presentando in Commissione Antimafia la nuova relazione annuale della Dna, ha messo in evidenza quanto sia sempre piu’ decisiva la cooperazione giudiziaria internazionale nel contrasto alla criminalita’ organizzata: spero che il Trattato possa passare alla prossima seduta”

Doveroso ma non sufficiente la gratitudine alla Magistratura ed alle FdO

(ANSA) – ROMA, 10 FEB – “E’ doveroso ma non sufficiente esprimere gratitudine a magistratura e forze dell’ordine: la straordinaria operazione odierna contro la criminalita’ organizzata nel catanese mette ancora una volta in evidenza i rapporti tra mafie e la centralita’ dell’attivita’ di riciclaggio internazionale. In un quadro del genere, come e’ possibile lasciare ancora investigatori e magistratura senza uno strumento importante come il Trattato di cooperazione giudiziaria con gli Emirati Arabi, che sono diventati un vero e proprio ‘hub’ per latitanti e riciclatori italiani anche grazie alla incomunicabilita’ tra autorita’ giudiziarie?”. A chiederselo e’ il deputato Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Giustizia e Antimafia, il quale rivolge un appello al sottosegretario De Vincenti, “perche’ questa sera il Consiglio dei ministri licenzi il testo che e’ gia’ pronto”. Il trattato di cooperazione giudiziaria renderebbe possibili le estradizioni di latitanti italiani negli Emirati Arabi, primo fra tutti l’ex parlamentare Amedeo Matacena, condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, a Dubai dal 2013. Negli Emirati Arabi dal 2011 vive anche l’imprenditore ligure Andrea Nucera, coinvolto in vicende giudiziarie in provincia di Savona e latitante ad Abu Dhabi.

Consiglio dei Ministri: urgente il trattato con gli Emirati

(ANSA) – Sempre più urgente il trattato di cooperazione giudiziaria tra Italia ed Emirati: oggi pomeriggio il Consiglio dei Ministri ha un’altra opportunità. Il pre-trattato è del 16 settembre del 2015, i pareri dei Ministeri coinvolti sono stati espressi positivamente, manca il passaggio al CdM, preludio alla ratifica parlamentare. Ieri abbiamo appreso di una nuova importante operazione contro la criminalità organizzata coordinata dalla DDA di Napoli, che ha cooperato con le autorità spagnole e che ha portato all’arresto di 11 persone coinvolte nel traffico internazionale di droga e nel riciclaggio. Sono state individuate anche alcune società frutto dell’attività di riciclaggio site, tra l’altro, proprio a Dubai. L’intelligence italiana segnala da anni la presenza a Dubai di personaggi legati alla camorra, oltre che alla ‘ndrangheta. Non c’è dubbio che per molti motivi gli emirati Arabi siano scelti da delinquenti italiani per fare affari e stare latitanti: è prioritario rendere operativo il trattato di cooperazione giudiziaria, lo dobbiamo soprattutto a chi sul campo quotidianamente è impegnato nel corpo a corpo con i malviventi. Intanto domani a Reggio Calabria sarà celebrata una nuova udienza del processo Breackfast: sullo sfondo la perdurante latitanza di Matacena, dall’Agosto del 2013"