(ANSA) – ROMA, 9 LUG – “Ho letto la relazione che il Prefetto Gabrielli ha mandato al Ministro degli Interni, acquisita agli atti della Commissione Antimafia e coperta da segreto, cosa che mi impedisce di rivelare qualunque contenuto. Mi limito ad un commento: alla luce di quel che consiglia per il risanamento di Roma bisognerebbe avere un Sindaco-chirurgo…”. Lo afferma Davide Mattiello,(Pd) che fa parte della commissione parlamentare Antimafia. “Sul piano astratto dell’interpretazione delle norme – prosegue il parlamentare – ha grande e giusto rilievo nella relazione il concetto di ‘discontinuita” nell’azione dell’amministrazione tra il prima e il dopo delle condotte oggetto dell’attenzione della magistratura. Proprio perche’ la misura dello scioglimento e’ una grave misura di prevenzione e non e’ in alcun modo da confondere con una misura di repressione-punizione, e’ legittimo applicarla senza incorrere negli strali della Giustizia Amministrativa e della Corte Costituzionale, soltanto se le condotte sospettate di essere funzionali alla consorteria criminale, siano proseguite senza soluzione di continuita’“. "Diversamente – aggiunge – se e’ possibile verificare la soluzione di continuita’, allora e’ preferibile agire col bisturi, che vuol dire rimuovere dirigenti e dipendenti, annullare gare e affidamenti, sciogliere circoscrizioni (in questo caso Municipi). E piu’ generalmente intervenire nella riorganizzazione complessiva di una macchina amministrativa comunque elefantiaca e quindi inefficiente, come e’ il caso di Roma Capitale”. “L’intervento del primo tipo richiede la precisione del bisturi, l’intervento del secondo tipo richiede la legittimazione democratica di un Sindaco. Per questo – conclude – in sintesi a me pare che a Roma serva proprio un Sindaco-Chirurgo…”.